porfido

porfido (anche porfiro arc. e lett., † profiro ) s. m. geol. / miner. / vulc. 1313-19. Derivato dal colore rosso purpureo. Qualsiasi roccia vulcanica composta in prevalenza di quarzo e ortoclasio, utilizzata in forma di cubetti grezzi per pavimenti stradali o in lastre lucidate per scalinate e pavimenti; impropriamente, ciascuna delle rocce della famiglia delle porfiriti impiegate come materiale ornamentale e per sculture nel tardo Impero Romano e in epoca bizantina. (GDU; GDLI, s.vv. ‹porfido› e ‹porfiro›).

F

? porphyre s. m. 1. geol. / miner. / vulc. 1180-90 (porfire, 1539 porphire). 2. est. tecn. 1672. Tavola di materiale molto resistente sulla quale si tritano i colori servendosi di un pestello. (GR; TLF: < m.lat.).

I

porfido s. geol. / miner. / vulc. 1611 (OED).

T

Porfido (poi sostituito da ‹Porphyr› [< m.lat. < lat. < gr.]) s. m. geol. / miner. / vulc. 1472 o 1473 (Wis; Pfeifer; DFwb).